Perfezionismo e autostima

È da vari giorni varie settimane che sto posticipando l’atto di sedermi a scrivere un nuovo articolo. Qualsiasi compito lasciato in sospeso mi sembra più importante che cominciare a scrivere, e intanto il tempo passa. E quando alla fine la smetto con le scuse e cerco di iniziare, non mi viene niente. Le poche idee che ho mi sembrano poco interessanti, ovvie o inadeguate a tutto.

Anche se non sempre trovo facilmente via d’uscita a questi casi nei quali a volte rimango intrappolato, almeno mi conosco abbastanza bene da sapere qual è il motivo: il fatto è che sono un autentico perfezionista.

Nel video che segue possiamo vedere un perfezionista in azione, un caso abbastanza grave…

Cortometraggio “On the Level” (A livello), di Michael Rutter.
Gif animado de un dedo acusador

Nel parlare di perfezionismo non mi riferisco alle persone che fanno semplicemente un grande sforzo e cercano sempre di fare un buon lavoro, ma a coloro che sviluppano questa strategia per proteggersi dall’autocritica davanti al minimo errore commesso. E dal momento che il perfezionista non può mai scappare dalla propria critica (perché qualsiasi sia il risultato del suo lavoro ci sarà sempre “qualcosa” che poteva essere fatto meglio), spesso qualsiasi compito viene posticipato, a volte per sempre.

Un bebè, mangiando e godendosela.
I bambini non sono affatto dei perfezionisti ossessivi…
Una bambina perfezionista disegnando sulla parete.
… ma possono apprendere rapidamente imitando i grandi.

Se riusciamo a portare a termine un compito in modo impeccabile, molto bene! Ma se impareremo a perdonarci per aver posticipato o per aver commesso qualche errore, ancora meglio…perché è questa sana attitudine quella che ci libera definitivamente dal problema del perfezionismo e ci permetterà di essere molto più produttivi e sviluppare completamente il nostro potenziale.

Dal momento che la sfida è accettarci, perdonarci ed aumentare la nostra autostima, come esercizio vi lascio (un po’ per scherzo, un po’ seriamente) questi due giochi (Pacman e Frogger) con i quali un’intera generazione “perse il tempo” e lasciò per un altro momento “compiti irrimandabili”. Giochiamo, senza colpa né rimorsi…

Axel Piskulic

Traduzione di Chiara Franchini

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